Artista pittrice nasce a Roma vive e lavora a Bologna, dopo un soggiorno a Forlì, alla fine degli anni sessanta, si trasferisce a Bologna dove completa gli studi artistici alla locale Accademia di belle Arti.
Nel primo periodo di attività rappresenta soprattutto figure femminile in pose che fanno riferimento alle immagini figurali del nostro Rinascimento ma con un impatto più drammatico e meno decorativo, tale visione si articola anche in un gruppo di opere la cui ispirazione è la natura morta, anche queste con la violenza già utilizzata per le figure precedenti. Queste, ottengono ottimi riconoscimenti da parte della critica e l’interessamento di numerose gallerie d’arte che esporranno in mostre personali e le collettive le opere.
Negli anni settanta il lavoro di Franca trova una maturità che la spinge alla intensificazione della propria produzione con una tematica di particolare interesse che fa parte delle conclusioni generali che vedono nello sfruttamento della natura i segni di una violenza che annuncia la fine - anche se non immediata, prossima - del mondo che abbiamo trovato e che stiamo distruggendo. Queste opere vengono esposte a Bologna, Venezia, Torino,, Roma, Milano ecc. Numerose sono le testimonianze di importanti critici e storici dell’arte.
Franca Forconi ha insegnato nelle scuole statali, medie e superiori, fino agli anni ottanta. Successivamente ha svolto per un decennio attività di stilista di moda femminile. Poi, per quasi venticinque anni ha insegnato la storia dell’arte moderna e contemporanea nell’Università Primo Levi di Bologna dove ha tenuto altre alle lezioni, numerose conferenze.
Le pitture qui rappresentate appartengono agli anni 70 e possono essere considerate le opere “storiche” nella produzione dell’artista, in quanto rappresentano il completamento di una esperienza figurativa che ha accomunato il lavoro di Franca a quello dei maggiori artisti contemporanei.